Italia – Brasile 2-3
Il sangue scorre copioso quanto la sofferenza di codesta bruciantissima batosta, batosta nata dalla sfiga, dalle palle d’acciaio delle ormai odiose brasiliane, dalla nostra fisiologica umoralità e dalla luce (cioè è colpa dell’elettricista), perché due set li abbiamo gettati al cesso quando qualcuno ha spento la luce che, dal fondo del tunnel, ci stava guidando verso una più che meritata vittoria…
Il nostro sestetto presenta nuovamente le confermate sorelle Bosetti in campo, con Lucia da S1 vicino Malinov, Egonu ovviamente opposta quanto ovviamente Chirichella è C1 e Folie vicino al nostro airone.

Non penso Moki sia orgogliosa di sta foto, ma non si offenderà… 😀
Partiamo in P5 in fase rice, e durante un timeout scopriamo che lo scopo di Mazzanti è piazzare Caterina di fronte a Tandara, opposto verdeoro. La prima palla è giusto un maniout di Tandara su Caterina e ciò non è particolarmente di buon auspicio, ma teniamo botta fino al 3-3, bene, le nostre avversarie raccolgono la bellezza di un ace e tre errori diretti e siamo 3-7 in un amen. Non certo la partenza sperata ma di certo tese lo siamo. Al solito il primo cruccio di Malinov è mettere in ritmo tutti gli attaccanti di contorno, quindi Egonu riceve palla solo quando siamo in affanno, ma ci andiamo presto. Già dalle prime battute appare il tema della pipe in situazione di attacco a due con Tandara, pressante quanto le scelte delle ragazze di battere su Drussyla, tenendo alto il ritmo e provando a rosicchiare il già importante break, Suelen (UHAHAHAHAA) copre magnificamente sulla sua schiacciatrice e Roberta gioca troppo spesso palla in mano; se non fosse per qualche errore e il nostro muro, il passivo di 13-16 con cui andiamo al timeout teNNico sarebbe ben peggiore. Alla ripresa il Brasile rallenta ancora e sul 17-17 Egonu è già a quota 8 (con due muri), le sorelline sono leggermente in affanno in ricezione e il muro ci procura il nostro primo vero vantaggio, concretizzato da un succoso maniout di Caterina. Potrebbe essere il break decisivo, che addirittura ci porta a giocarci la palla del 24-21 che, invece, diventa 23-22 per una doppia fischiata a Malinov mentre cerca la fast di Chirichella, errore tecnico e non certo tattico. Ze Roberto butta in mischia Carol per alzare il muro, ed è proprio il perticone verdeoro a chiudere la porta in faccia a Lucia, Natalya perfeziona il break che Egonu argina per il suo 11esimo punto complessivo. Malinov batte morbidissimo su Natalya e arriva la fast, sul ribaltamento Egonu sgatta fuori e il set è andato. 25-27.

Ed ecco SueHellen, il libero del Bras… Ah no… 😛
Questo è un po’ il tema del match: avere fame non basta, bisogna affondare i denti e godere del sapore del sangue. Nella seconda parte del parziale abbiamo ricevuto come iddio comanda, ma battiamo a culo e non possiamo reggerci sempre e solo sul muro e su Paoletta, chi risponde all’appello? La sfiga, ovviamente. Prima palla del secondo e primo tempo di Adenizia, la botta sulle dita di Folie è tremenda e il dolore ci toglie la nostra magnifica centralA dal campo. Con Bonifacio qualcosa cambia e ci vuole quello che in America chiamano “team effort” per restare vivi, e vivi restiamo. Il bagher gira e sul timeout teNNNico siamo 8-5, Egonu non ha ancora messo giù palla, arriva tutto dalla battuta e dalle sorelle Bosetti. Giusto quello che ci serviva. Malinov fa di tutto per preservare Egonu e portarle via il muro, le altre rispondono e teniamo il break; quando Paoletta firma presenza siamo 14-11 e il merito, pusillanimi, è di Ofeliuccia. Il 16-12 certifica la momentanea superiorità delle azzurre, che giocano meglio di un Brasile attendista, volenteroso ma che inizia a cedere sulla linea ricettiva e porta in dote qualche errore, ZeRoberto chiama tutti e duecento i timeout a disposizione, ma non vogliamo morire (che è diverso dal voler uccidere) e con anche la battuta che produce (o la fine del fortunato fluido di Suelen) chiudiamo un set a 17 che ucciderebbe un toro, se qualcuno ci tenesse a farlo fuori, nevvero?

Non sempre Mazzanti ha gli occhi da serial killer, in effetti… 😛
Tenere i numeri del secondo set sarebbe impensabile, di fronte hai il Brasile e non la nazionale dei nani da giardino, ma da un parziale del genere puoi ricavarne entusiasmo e convinzione, lo stesso entusiasmo che ci proietta in pochi scambi sull’8-5 con Egonu di nuovo coinvolta e le sorelle Bosetti a tenere la ricezione. Arrivano anche gli ace nonostante ZeRoberto abbia tolto SuElen (HAAHAHAHAHAHAAH). Pare utopico, ma le mettiamo sotto duramente. Tandara si alza da posto 6 con una faccia da omicidio e scaraventa un’autentica badilata sulla mani di Chirichella, piegandole. Le carioca si caricano e gli ingressi di RosaMaria e Gabi paiono dare giusto equilibrio alla squadra, è 9-9 ma come le brasiliane si sono accese così si spengono: due errori, uno piuttosto sciocchino, ci ridanno un break; ZeRoberto ferma tutto e spiega ai suoi centri la teNNica del muro, ma ne abbiamo di più e arriviamo al timeout sul 16-11 dopo un colpo bastardissimo di Malinov in 5 lunga. Siamo 19-13 e ammetto che pregusto il quarto sopra 2-1. Una ricostruzione e un’invasione su una delle poche ricezioni sbagliate di Caterina riaccendono il Brasile, arrivano due ace di RosaMaria, che ha il nome di mia zia ma una battuta che la vegliarda si sogna; non si sa perché e non si sa per come, ma il Brasile si fa sotto e, sul 21-19, ci caghiamo letteralmente addosso. ZeRoberto manda in battuta tale Amanda, che ha la rincorsa più dinoccolata del mondo, per cercare Caterina: la minore delle Bosetti tienicchia ma Egonu, giustamente cercata da Malinov nella merdosa P2, prende due ceffoni da Natalya e sparacchia out un gatto. Siamo sotto 21-22 e ci vuole una copertura di DeGennaro e un primo tempo di Bonifacio per non capitolare. 22-22. Dai nove metri Malinov appoggia (eddaje) su Natalya, Roberta va da Tandara che dà una spallata al pallone tale da portare via Caterina dal campo, è 22-23, loro urlano e noi tremiamo. La stessa Tandara va in battuta e fa la sciocchezza di cercare Lucia, Ofeliuccia ha di conseguenza palla in mano in una situazione di attacco a tre (siamo in P1) e fa la scelta più sensata del mondo: cercare Paoletta in 4, il nostro airone chiude però nuovamente il colpo e trova le mani di una stronzissima Adenizia, è set point. Tandara va di nuovo in battuta e fa di nuovo la stronzata di cercare Lucia, Ofelia ha ancora palla in mano, forse si avvede che Adenizia le sosta vicino e non andrebbe da Egonu nemmeno sotto tortura: palla dietro a Lucia che si apre e inchioda la diagonale, trovando però le mani di quella stronzona di Adenizia, ancora lei, che con un’accostata che dovremmo far vedere a tutti i nostri centrali si avventa sul nostro posto 2 e piazza il muro. Poi certo che Lucia chiude un attimino il colpo ma qui, pur mordendomi le vergogne, devo dare atto al centrale brasiliano di aver fatto un autentico doppio capolavoro. 22-25 e 1-2 Brasile.

Lucia Bosetti in finale, 70% (56%) di ricezione, eccheccazzo.
Qualcuno mi spiegherà un giorno come cribbio si fa a perdere un set avanti 20 a 14 a questi livelli, io ancora non ci arrivo.
Stracciarsi le vesti invocando Mazzanti, i cambi, i timeout e mia sorella con le mutande di mia nonna è esercizio poco utile, specialmente in questo spezzone di terzo set. Uno 0 su 4 con tre muri diretti Egonu non l’ha mai preso, se non forse quando era in under12; quindi non era prevedibile, pronosticabile, immaginabile. Come anche sarebbe stata dura scegliere di buttare dentro Sylla per dare qualche alternativa di palla alta, ma ce lo vedete ZeRoberto a mandare un suo buon battitore in campo e a dirle: “Batti su Caterinja…” (con accento portugheso) con dentro Sylla? Naaaaaaa… A fianco esposto il rischio era alto assai, e quando si scommette con un cambio è perché il rischio lo hai calcolato bene. Invece qualche domandina sul quarto set la farei, dove sia i numeri che l’atteggiamento di Egonu mi han dato da pensare. Però purtroppo, o per fortuna, in palestra con le ragazze io non ci sono stato mai: se qualcuno può incazzarsi per le scelte prese o non prese è Mazzanti, mal che vada il suo staff, o chi gli paga lo stipendio…. Noi possiamo solo incazzarci con Bonitta, quello sì. Lì non serve capirne così tanto, purtroppo… 😦
Comunque…. Ecco mi son sfogato un attimo…… Scusate eh………. ❤
Il modo feroce con cui approcciamo il quarto mi fa incazzare il triplo, ricominciamo a giocare la nostra pallavolo, che funziona assai meglio di quella carioca, Egonu è ingrifata come una triglia e passa dal tirare forte al tirare fortissimo, portandosi a casa risultati altalenanti dettati dalla foga, è 8-5 al primo timeout teNNico; Roberta corre per il campo ma Tandara di mollare proprio non si sente. Vinciamo un challenge, Lucia va in battuta ed è break. 11-6. Sembra la fotocopia del terzo e mi sale un pochetto l’angoscia, sul 16-11 ZeRoberto toglie anche il suo palleggio ma stavolta non freniamo come al Brasile farebbe comodo, e tutto nonostante Tandara tiri e urli senza soluzione di continuità (e il premio MVP non è andato a lei!?!?!!?). Arriviamo in P2 e di nuovo tremiamo, le idee tardano a presentarsi ed Egonu, senza finta del centro che l’aiuta sul muro, non passa. Ci pensa Bosettina su una pipe tra 5 e 6, pipe che forse avremmo potuto usare anche nel set precedente? Non lo sapremo mai… L’ultimo sussulto nel parziale è questo, finisce 25-22 con una Egonu in crescendo, e forse è in questo che il cittì spera…
Il quinto inesplicabile set sancisce la fine delle nostre energie nervose, partiamo bene con Caterina, una buona battuta di Bonifacio scardinata da Tandara (e ti pare), e l’ormai solita battuta di Egonu a mezza rete, non capisco. Arriva il PRIMO ERRORE gratuito di Bosettina nel match, che suona come sinistro monito alle nostre pretese di medaglia d’oro.

Brava sì Natalya Pereira, ma MVP!?
Come d’incanto il meccanismo che sin ora ha insegnato pallavolo alle brasiliane, che pure grazie ai nostri blackout sono 2-2, si inceppa: al cambio campo siamo 4-8 e noi abbiamo 4 errori gratuiti al passivo. Eppure difendiamo, ma a quanto pare il Brasile ha quella fame e quella voglia di ucciderci che noi non abbiamo avuto. Quando perdiamo una fagiolata a rete è l’epilogo, e i time out di Mazzanti non rivitalizzano le ragazze. Finisce male, finisce 8-15, ed è un argento che poteva decisamente e meritatamente essere oro. Piango.
Stendiamo un velo pietoso sui premi individuali che mettono due giocatrici arrivate quarte (ma cinesi) sul podio delle migliori (Ding e Zhu). Ogni anno e in ogni manifestazione cambiano i criteri, e ci può stare, ma un campanilismo del genere mi lascia sempre le palle a frullare la besciamella. Adenizia ha vinto il set più importante del torneo e il premio di miglior centro lo dai alla sua collega di reparto, Tandara ha trascinato le sue in finale e il premio MVP va alla seppur bravissima Natalya. Se anche ci può stare Boskovic e la Rasic, mi domando quale cervellotica ed esimia testolina di caciotta abbia deciso che la sola DeGennaro (migliore per distacco, che ritira il premio col dolcissimo muso incazzato di chi ha il vaffanculo sulla punta della lingua) potesse meritarsi il dannato premio tra le azzurre arrivate seconde. Misteri, certo, e campanilista pure io a lamentarmi….
Tireremo le somme di sto torneo più avanti, mi ritiro a lacrimare sangue…….