Non so davvero da che parte cominciare.
Magari con uno slogan: “Non solo non fai un film decente da millenni, ma ti metti pure a rovinare uno dei pochi che ti son venuti al bacio…”.
Ecco; la prima cosa che è venuta in mente a me, e ai miei cinefili accompagnatori nella trasferta notturna in quel dell’Arcadia, è proprio codesta: MA PERCHÉ?
Inizio a pensare che l’ultima generazione di sceneggiatori che si è affacciata sul panorama cinematografico si sia TUTTA coalizzata contro di me e contro il mio palato. Poi guardo bene lo staff scelto per quest’opera e leggo il tremebondo nome di Damon Lindelof. Proprio lui, il “genio” che tante controversie ha suscitato con Lost (eppure a me è piaciucchiato). Delle perplessità per il lavoro di costui ha già parlato con estrema cura qualcun altro.
Quindi non sono gli sceneggiatori in genere, è che per sfiga incappo troppo spesso in determinati personaggi che amano sin troppo il famoso adagio: “Se non te la spiego è probabile che l’accetti di più”. Dico, se non me la devi spiegare, non me la dire proprio che facciamo prima, visto con quanta cura stenti a tenere in piedi due concetti con una logica, cribbio!
Ma perché incazzarsi prima del tempo?
Allora… Il film non solo è il prequel di Alien ma è il primo dei due prequel di Alien perché Scott non aveva in mente solo di deliziarci con una porcheria, ce ne sarà una seconda nel 2014. Non vedo l’ora.
Una volta dissipato il dubbio su dove si collochi questo film prima delle vicende della Nostromo (circa 29 anni prima), andiamo ad addentrarci meglio nel filmetto, tanto per farvi passare la voglia di andarlo a vedere.
La prima parte del film, nel complesso, è una delizia lussureggiante (c’eravate cascati, eh!?).
Portato all’estremo dallo schermo “Terra” di Melzo, il prologo è ambientato in un pianeta non meglio precisato, dove una nave aliena abbandona un essere in cima ad una cascata. Dopo aver ingerito un liquido organico particolarmente attivo, l’essere si sgretola e dal suo DNA nasce la vita.
Tanti, ma tanterrimi anni dopo, una spedizione di archeologi (?) lavora ad un sito e noi, così, facciamo la conoscenza con la prima coppia di attori protagonisti del film: Noomi Rapace e Logan Marshall-Green. Maritino e moglie. E già lì qualcosa stride… Lei trova un reperto fichissimo nel sito archeologico, chiama il maritino che accorre e chiede: “Di che anno è?”.
Ma cretino, avrai contribuito agli scavi o ha fatto tutto lei mentre tu ti ingozzi di prodotti bio sulle montagne di Vattelapesca? Eh no, perché l’evidente genio dello sceneggiatore non sapeva trovare altro modo per informarci che il sito è moooooooolto antico. Così i due si prendono mano nella mano e Scott va in dissolvenza.
Siamo su una nave stellare, che non ha il fascino della Nostromo ma è uno sbrodolio visivo che tanto gusta ad un amante della CGI quale io sono. La nave è la Prometheus e al suo interno una musica e le voci da “Lawrence d’Arabia” accompagnano le giornate di David, cyborg tuttofare in apparente vivere solitario. Al quotidiano di David, Scott dedica parecchi minuti in cui lo segue mentre si “nutre” e apprende. Al mio orecchio sopraffino (ok, lo ammetto, non sono stato io a notarlo) arriva una frase da sangue congelato: “Buongiorno Dave…” che già lì mi ti devi creare un alien in vitro e utilizzarlo come stuzzicadenti finché non ti stacca la testa e fa lo stesso con te.
Non ti puoi permettere certe cose se sai perfettamente che il tuo film farà schifo, quindi abbeverati di Cillit Bang!
Dicevamo di Dave che apprende una lingua e si fa gli affaracci della suddetta dottoressamogliettina, entrando nei suoi sogni e rompendosi le meningi riguardando mille volte lo stesso film. Che vita. Purtroppo la parte decente del film finisce (quasi) e il buon Dave sveglia tutti i facenti parte dell’equipaggio… Ah no… Perché qualcuno si è svegliato da solo e Ridley ce lo presenta mentre costei fa nientepopodimeno che le flessioni!!!!
Ebbene sì: Charlize Theron in tutto il suo sudore. S’è svegliata e non sappiamo perché ma è lì e sarà colei che comanderà l’equipaggio, e i nostri ormoni, con l’ovvia tutina super aderente, e sti cazzi?!
Sempre tornando a Lindelof e la sua magniloquente sceneggiatura, ecco che l’equipaggio intero si riunisce per sapere cosa cacchio dovranno fare sulla luna chiamata LV-433 (quindi non è quella di Alien che è LV-426). Appare Guy Pearce che, in una versione invecchiata di se stesso, ci spiega che i due dottorini sposini sono il motore di questa spedizione, alla ricerca di quelli che vengono chiamati “Gli Ingegneri” e cioè la razza umanoide vista nel prologo, probabile creatrice dell’uomo. In base ai ritrovamenti, pare che una costellazione venga ritratta in tanti ma tanterrimi siti ai quattro angoli del mondo e in epoche diverse. Chissà perché mai nella nostra. Insomma ‘sta luna sarebbe in codesta costellazione e alla domanda su cosa basano il fatto d’esser sicuri di trovarci qualcuno la Noomi risponde così: “Perchéccicredo.”
Giusta, puttana Eva. E io mi devo digerire ‘sta cazzata? Un mitomane morente obbligato a dilapidarsi il danaro per costruire ‘sta cazzo di nave e tutto perché tu ci credi? A’ Lindelof, mavafammoc’!
Ma il bello deve ancora venire, perché la spedizione, ovviamente, trova un insediamento alieno, laddove vengono rinvenuti i resti dei cadaveri di codesti Ingegneri. Mentre sembra esserci qualcosa di strano tra le gerarchie sulla nave (chi comanda? E con quali scopi veri?) un geologo e un biologo, spaventati, tornano indietro e…. Si perdono nella struttura. Ok, qualcuno se ne accorgerà prima che TUTTI siano rientrati tranne loro?
Ovviamente no, miliardi di soldi spesi in sonde e in plastici alla Bruno Vespa e nessuno ha visto che quei due deficienti non sono tornati indietro. Anche qui: Lindelof, cazzarola, se mi vuoi sorprendere (o spaventare) con ciò che io spettatore temo accadrà a questi due, me lo sai rendere un pelo credibile o tutti i personaggi, tranne me che guardo il film, debbono necessariamente passare per cretini? Eccheccazzo!
Ovviamente i due devono fare una fine ignobile, chiaro, ma anche qui… Brivido, orrore e raccapriccio.
Trovano corpi esplosi dal di dentro, e tu inizi a godere perché pensi ai pupini che tanto c’hanno terrorizzato negli anni 80/90, ma Lindelof MOLLA LA COSA LI’!!! Cioè non se ne sentirà più parlare e tanto mi ricorda una qualsiasi delle esche gettate a caso in Lost e mai concretizzate. E giù di fantasiose parolacce. La Theron si fa sedurre, nel frattempo, dal capitano della nave che ha il pregio di dirle: “Se vuoi scopare, basta chiedere.” (ah, ma così proprio??). Dunque nessun idiota sta monitorando i due (altrettanto idioti) dispersi dallo schermo multicolor 3D granfarabbut, figlidiputt della nave. Geniale. Ma ancor più geniale è che nemmeno vedi la Theron che si spoglia. Sai solo che se ne sono andati perché FORSE lei ci sta. Cazzo è, Beautiful??
I due geni dispersi, nel mentre, finiscono nella “sala degli esperimenti genetici alieni” dove dei piccoli serpentelli hanno iniziato a crescere e mutare dopo che gli umani sono arrivati… Anche lì…. E PERCHÉ? Il biologo… Che è biologo ma non necessariamente sveglio (avrà preso la laurea dove l’ha presa costei) trova divertente mettersi a fare pissipissimiciomicio con un serpentello alieno; quale possanza intellettiva; il serpentello ringrazia e sbudella.
Ma come, non t’eri spaventato a morte? Mo’ prendi e giochi a lanciare il bastoncino alla serpe mutata? LINDELOF!! CAZZO!!!
Ma la merda non è ancora finita perché il droide Dave decide, per non so quale motivo, di contaminare il maritino che, guarda te che sfiga, si fa’ la moglie e la ingravida con nientepopodimeno che un alienone a forma di polipotto. Il maritino fa una brutta fine (scena raccapricciante), la moglie usa una macchinario fichissimo per abortire l’alienone mentre il suddetto droide se ne sbatte le balle, le due persone percosse dalla dottoressina premaman spariscono e toh, appare Guy Pearce dal nulla che si scopre essere il papino della Theron che fa i giochi di potere ma se è vero che li sta facendo non si capisce perché abbia fatto la stronza ma contemporaneamente non si capisce ancora perché il droide abbia contaminato il maritino e sti cazzi se sei una merda a sceneggiare sto film (esatto, è da leggere tutto d’un fiato, senza punteggiatura).
E qui non si può fare altro che urlare.
Ovviamente trovano un Ingegnere vivo in una cabina criogenica, lo svegliano e questo ultraevoluto essere proveniente dallo spazio profondo altro non sa fare che mettersi a cartellare i presenti. Eccerto.
Profonda mestizia per il finale con lo xenomorfo che esce dall’Ingegnere e sorride in camera, per non parlare del face hugger in versione kraken.
Alla domanda: “cosa si può salvare da sta porcata?” rispondo che la regia è di Scott e la macchina da presa, come sempre, sa dove andare e cosa descrivere. Ci mancherebbe altro. Resta una sceneggiatura schifosa oltre l’immaginabile, che non merita una fotografia splendida e un montaggio tutt’altro che inadeguato almeno nelle scene action.
L’ultima cosa che salvo sono gli attori. Noomi Rapace, incastrata in un personaggio che non si capisce bene chi sia e cosa voglia, rende un’interpretazione da urlo almeno laddove il personaggio è chiamato a darci emozioni dirette. La profondità del suo sguardo è l’unica cosa degna delle occhiate spiritate della magnifica Ripley della Weaver. Scelta perfetta.
Fassbender ha invece il pregio di esserci e di provarci, ma anche lì: quando il tuo personaggio è incastrato in quel modo puoi solo dare il massimo per renderlo credibile nonostante i buchi che Lindelof gli lascia sul cammino. Nella parte iniziale cattura lo sguardo con incanto.
Però che delusione.
Chapeu…
❤
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Yippiyayeh! Quoto ogni singola parola, e anche le parolacce. Ciao e grazie!
AHAHAHAHAH!!
Allora continuo a sparolacciare!! 😛
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